Il fiume più inquinato del mondo
21-01-2021 12:27 - News

Vedere una donna che cammina sulle acque dovrebbe lasciarci stupiti... ma non è sempre così.
Fonte: National Geographic - AUSTA SOMVICHIAN-CLAUSEN
Nella serie di fotografie raccolte in “Death of a River”, il fotografo Giulio Di Sturco ha immortalato tante scene come questa: una donna che attraversa il Gange, che cammina su un ponte di sacchi fangosi, pieni di sabbia e rifiuti, per mostrare fino a che punto questo sacro fiume viene umiliato.
“Il Gange è un ottimo esempio del conflitto irrisolto tra uomo e ambiente”, dice Di Sturco. È un fiume intimamente collegato con ogni aspetto della vita indiana, è fonte di acqua, di energia e di mezzi di sussistenza per più di 500 milioni di persone che vivono lungo le sue rive.
Gli indù di tutto il mondo venerano il fiume da secoli: la loro religione nasce dal mito di Genga, dio del fiume, capace di autopurificarsi. Non si può dire che il fiume Gange sia in grado di fare lo stesso. Ogni giorno, infatti, vengono riversati nel fiume sacro milioni di litri di effluenti industriali e liquami grezzi, per non parlare delle ceneri di centinaia di corpi cremati o semplicemente avvolti in un telo di mussola e gettati nel fiume.
Una sentenza della Corte Suprema indiana potrebbe migliorare un po’ le condizione della “Ganga Mata”, la divina madre. La Corte Suprema di Uttarakhand, infatti, ha stabilito che il Gange e il suo principale affluente, il Yamuna, sono “persone”.
Grazie a questa sentenza, l’inquinamento dei fiumi potrà essere considerato alla stregua di un reato contro la persona. Gli ambientalisti hanno accolto favorevolmente la decisione della Corte, sebbene rimanga il dubbio su se e come verrà mai resa esecutiva.
La decisione di riconoscere al Gange lo status di “persona” arriva dopo più di trent’anni di tentativi fallimentari del governo indiano di ripulire e ripristinare il fiume. Il costo di queste operazioni, secondo stime ufficiali, va dai seicento milioni agli oltre tre miliardi di dollari.
L’auspicio è che la sentenza permetta un maggiore coinvolgimento della comunità, poiché consente ai cittadini di rivolgersi direttamente ai tribunali per difendere il Gange: un’arma potente nelle mani degli attivisti e delle comunità impegnate a proteggerlo.
Fonte: National Geographic - AUSTA SOMVICHIAN-CLAUSEN