24 Marzo 2023
News
percorso: Home > News > News

L'Arco di Ghiaccio

09-04-2021 17:37 - News
La natura da sempre affascina ed ammalia il mondo con misteri degni di essere inseriti nei più rinomati racconti su maghi e streghe, ed effetti speciali inarrivabili anche per il più titolato tra i registi di Hollywood. Proprio per non smentire questa considerazione, ecco che piccoli cristalli di ghiaccio, localizzati nella parte superiore della troposfera, a circa 5-10 km di altitudine, riflettendo e rifrangendo la luce del sole, danno luogo ad una sorta di aureola luminosa ben visibile ad occhio nudo, fenomeno questo conosciuto con il nome di “Alone”. Tra le tante tipologie di aloni individuate nel corso della storia, una delle più suggestive è senza dubbio quella conosciuta con il nome di “Arco di Ghiaccio”: una sorta di arcobaleno circolare estremamente luminoso, capace di smuovere anche il più insensibile degli animi. Immaginate dunque lo stupore e la curiosità che si possono provare, volgendo lo sguardo al cielo durante la navigazione, trovandosi davanti agli occhi proprio un “Arco di Ghiaccio”.
Gli aloni sono fenomeni ottici che appaiono vicini o attorno al Sole o alla Luna e a volte attorno ad altre forti sorgenti luminose come le luci stradali; l'alone stesso è di colore bianco intenso, con una sfumatura rossastra all'interno e violetta all'esterno; l'area di cielo interna all'alone è generalmente più scura di quella esterna. Gli aloni sono per la maggior parte causati da cristalli di ghiaccio nei freddi cirri ad altitudini di 5–10 km nella parte superiore della troposfera. La luce viene riflessa e rifratta dai cristalli di ghiaccio e potrebbe dividersi nei colori di base a causa della dispersione ottica, similmente agli arcobaleni.

Quello dell'alone è un fenomeno simile all'arcobaleno eccetto per il fatto che viene formato dalla rifrazione della luce solare attraverso i cristalli di ghiaccio sospesi nelle nuvole al posto delle gocce di pioggia o ad altra acqua liquida sospesa nel cielo. Generalmente appaiono come sezioni di arco in confronto a cerchi completi. Le sezioni più luminose solitamente appaiono sopra, sotto e lateralmente al Sole. Gli aloni di ghiaccio provocati da cristalli di ghiaccio molto piccoli sono di un solo colore, poiché la diffrazione mescola assieme i colori.

Moalboal – Isola di Cebu – Filippine, un pomeriggio come tanti; usciamo dal Resort per fare rotta alla volta di Pescador Island, un isolotto che si trova a pochi minuti di navigazione dalla costa. L’isola è sempre più vicina e il cielo è di un azzurro intenso ma, come spesso succede nei “Cieli d’Asia”, sono presenti maestose formazioni di nuvole bianche; ad un tratto alzando gli occhi verso il manto azzurro che sovrasta le nostre teste, scorgiamo un disco luminoso intorno al sole; un’incredibile spettacolo che ci ha profondamente stupiti, ma anche un po’ turbati. Fermiamo immediatamente la barca e scattiamo diverse foto a quella spettacolare manifestazione del cielo; tornati a terra il proprietario del Resort, ci spiegherà che si tratta di un fenomeno atmosferico a cui aveva avuto modo di assistere diverse volte.
Ed eccoci in mezzo al branco di sardine che da qualche tempo staziona intorno all’isola: luci ed ombre, improvvisamente il cielo si oscura per poi tornare luminoso; fotografo sempre in verticale per “catturare”, per quanto possibile, il controluce ed impiego il flash sempre dal basso verso l’alto, con lo scopo di illuminare la parte di pesci più vicina all’osservatore; lasciando poi che la luce si stemperi verso la superficie mescolandosi progressivamente con quella del sole. Una “montagna” di pesci e, in alto, la sfera luminosa del sole (foto in alto a sinistra). Quasi non sembra vero, ma le sardine in primo piano, illuminate dal flash, “certificano” che si tratta di un branco di pesci e non di uno scoglio. L’inizio di un “tornado” (foto in alto a destra). Una ripresa sulla diagonale sul fotogramma, ottenuta inclinando la fotocamera ed uno sprazzo di cielo e nuvole, di aspetto circolare, ottenuto grazie all’uso del Fish Eye; sono gli elementi di spicco di questa immagine. A volte la fortuna ci aiuta ma, in casi come questi, occorre mettere in atto tutte le strategie e le attitudini di cui abbiamo più volte parlato, solo così potremo dare vita ad immagini in grado di lasciare sorpreso l’osservatore e, perché no, anche di trasmettere le incredibili sensazioni ed emozioni che abbiamo percepito al momento dello scatto. Purtroppo da diverso tempo le sardine si sono spostate e la magia è finita. Sulle pareti dell’isola si trovano bellissimi alcionari e qualche gorgonia ma, caso strano, la zona più interessante per riprendere questi spettacolari ventagli colorati è sotto costa; paradossalmente davanti ad una spiaggia bianchissima (foto pagina accanto). Da fuori non ci si aspetterebbe mai di poter assistere a scenari così affascinanti ma, sott’acqua, il fondale forma una parete che probabilmente è esposta a correnti che apportano sostanze nutritive, creando le condizioni per l’insediamento di questi meravigliosi organismi della famiglia dei coralli (ordine Alcyonacea); irrinunciabili per questo tipo di riprese il Fish Eye e due flash. 60 mm macro e due flash per questi tre rappresentanti della molteplice quantità di “critters” che si incontrano in questi fondali. Un pesce fantasma arlecchino, Solenostomus paradoxus. Una mantide Odontodacylus scyllarus, che trattiene con le chele le proprie uova e un Frog Fish, Antennarius maculatus “appollaiato” tra i coralli. Dulcis in fundo, ripresi con obiettivo 17 mm. e due flash, un anemone con due pesci pagliaccio del genere Amphiprion perideraion. Data la varietà del tipo di fondali e la possibilità di effettuare diverse tipologie di ripresa, ritengo che il promontorio di Moalboal possa essere considerato uno dei più interessanti e completi siti per fotografare nella zona delle Visayas.



Fonte: Scubazone - Claudio Ziraldo

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie