26 Marzo 2023
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La Subacquea è roba da vecchi ?

29-05-2021 08:09 - News
Intervista a Cinzia Bismarck.
Da quando la subacquea è diventata una delle tante attività “da provare” con facilità, le didattiche si sono moltiplicate a vista d’occhio. Nonostante la varietà di nomi presenti sul mercato, e le minime variazioni sugli standard previsti da ciascuna, tutte le didattiche ricreative condividono un ostacolo nella loro divulgazione: la difficoltà a coinvolgere la fascia d’età tra i 10 ai 25 anni.

i costi
Frequentare un corso per principianti ha costi piuttosto elevati, soprattutto se si considerano tutte le spese collaterali necessarie, per esempio per gli spostamenti, per l’attrezzatura, per i pasti e così via.

è sempre una questione di priorità Quanto costa lo smartphone che abbiamo regalato a nostro figlio? Vacanze in famiglia? Scegliamo mete subacquee convenienti, come Sharm El Sheikh. Qui, per esempio, provare a respirare sottacqua è gratuito e facilmente accessibile. I costi sono spesso più bassi che in Italia, le condizioni ambientali più favorevoli e la bellezza dei fondali così spettacolare da riuscire a convincere anche i ragazzi più apatici o timorosi.

ignoranza sul tema e genitori competitivi Non è detto che la presenza di adulti sub in famiglia renda più semplice per i giovani avvicinarsi alle immersioni. Mamme o papà molto apprensivi, ma anche genitori competitivi che usano la subacquea come un “superpotere” sono spesso un deterrente, soprattutto per gli adolescenti.

la subacquea annulla le differenze
“Come fotografa al Camel Dive Club & Hotel di Sharm, ho il privilegio di catturare ricordi per tante famiglie, spesso “allargate”.
É emozionante rendersi conto di quanto immergersi aiuti ad affrontare tensioni e incomprensioni, anche quando ci sono coinvolte età difficili”, ci racconta Cinzia Bismarck. Fare cose insieme, partendo dallo stesso livello di (in)esperienza, abbandonare la comfort zone mettendosi alla prova in un ambiente inusuale come quello sommerso e imparare a prendersi cura dell’altro superando timori e difficoltà insieme sono tutti stimoli fondamentali nella crescita di bambini e ragazzi, soprattutto di questi tempi. “Da istruttore, un aspetto molto bello quando ho a che fare con i più giovani riguarda le ragazzine. Anche per le più “femminucce”, la subacquea aiuta ad avere una nuova consapevolezza di sé e a non sentirsi inferiori rispetto ai coetanei. Non scorderò mai il commento di una dodicenne a cui stavo insegnando l’Open. Mi disse: Ma davvero i consumi per le donne sono migliori perché abbiamo i polmoni più piccoli dei maschi? Che bello!”, racconta Stefania, istruttore PADI al Camel di Sharm.

come ispirare i più giovani a immergersi?
La subacquea è un’attività divertente, piacevole e rilassante, ma che va presa con serietà. Associare il brevetto alla possibilità di vedere i denti dello squalo bianco o promuovere un’idea megalomane delle esperienze sub, non è certo un buon esempio. E’ fondamentale che i ragazzi che si avvicinano alla subacquea non siano “forzati” a farlo. L’approccio ludico è spesso un passe-partout infallibile per stimolare i più giovani, ma è importante che ci sia comunque una motivazione autonoma. Molti centri, negli ultimi anni, hanno organizzato corsi gratuiti per la divulgazione della subacquea, ma anche eventi aperti alle scuole dell’obbligo, dove il potere del mondo sommerso riesce in molti casi a strappare l’attenzione da Instagram e Snapchat. Cosa vieta, per esempio, ad un centro sub in Sardegna investire sui mesi invernali per la formazione sub magari in combinazione con altre attività? Come è possibile che la maggior parte dei sub italiani sia residente in zone molto distanti dal mare? Perché ciò non avviene per gli sport di montagna? Perché la cultura del mare non passa dalla subacquea, piuttosto che dalla pesca?

subacquea e ambiente:
il valore dei giovani L’Italia ha una lunga tradizione apneistica, sia sportiva, legata a traguardi importanti a livello mondiale, che amatoriale, legata prevalentemente alla pesca sub. Lo spopolamento dei nostri mari, di certo impattato maggiormente dalla pesca commerciale che dalla pesca sub, è una piaga dei nostri tempi. La subacquea, che consente di avvicinarsi fisicamente ai pesci, mettendo i ragazzi al loro stesso livello, ha il potere straordinario di stimolare la cura per l’ambiente e di far riflettere sulla gestione dei rifiuti per esempio. Un bambino che diventa subacqueo, diventerà un adulto che inquina di meno, che consumerà il pesce in maniera informata, che capirà e insegnerà ad altri quanto è fondamentale proteggere il Mare, per il bene di tutti.

cosa possono insegnare i giovani sub agli adulti? “Abbiamo spesso a che fare con ragazzi facilmente distraibili. La soddisfazione più grande è vederli dimenticarsi del telefono. Osservare i loro occhi pieni di meraviglia ci fa ricordare i motivi profondi del nostro amore per il Mare. Vederli increduli nell’incontrare dal vivo Nemo e sentirli raccontare ai genitori del rapporto simbiotico tra il pesce pagliaccio e l’anemone è una sensazione che riempie il cuore di gioia”, aggiunge Stefania.
Forse sta proprio qui il segreto per coinvolgere sempre più bambini e ragazzi nella subacquea. Torniamo a essere un po’ bambini anche noi, abbandoniamo le pesantezze della superficie e re-impariamo a parlare la lingua dei bambini, il divertimento puro e genuino sempre più difficile da trovare nelle nostre giornate frenetiche. Educhiamo i nostri bambini con l’esempio più bello che la subacquea ci regala: prendersi cura dell’altro, divertendosi e seguendo poche regole base, per il bene di tutti. Sotto e sopra l’acqua.




Fonte: Scubazone - Ornella Dietel

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